Uno dei primi aggettivi che mi viene in mente per definire questo paese è “immenso”: per la maestosità dei monumenti e delle chiese delle grandi città, per la grandezza del Volga, che, in alcuni punti, si apre in laghi talmente grandi da sembrare dolci mari piatti, e per la dimensione del suo territorio, con l’estrema varietà di etnie, ciascuna con la propria storia, tanto complessa quanto, per alcuni aspetti, piuttosto infelice.
Uno dei modi migliori per visitare Mosca e San Pietroburgo e avere anche qualche assaggio dei tipici paesi che si affacciano sulle sponde del Volga, ho scoperto essere proprio la crociera fluviale che segue la rotta denonimata “Via degli Zar”. La crociera, con un buon rapporto qualità-prezzo, permette, infatti, di vistare le differenti località tramite escursioni organizzate, con guide parlanti italiano molto preparate, e offre, inoltre, una serie di attività a bordo che forniscono un’infarinatura generale sulla cultura e il folclore locale, in un contesto informale, divertente ma anche rilassante.
Il tour è partito da Mosca, con un’iniziale visita panoramica della città e dei luoghi di maggiore interesse, tra cui: l’Università, un vero e proprio monumento imponente e suggestivo, la Piazza Rossa, il Teatro Bolshoi, la Piazza del Maneggio e il Cremlino. La Piazza Rossa devo dire che è davvero notevole. Da un lato svetta la spettacolare cattedrale di S. Basilio, assolutamente da visitare anche al suo interno e in cui, se siete fortunati, potrete assistere a un breve concerto live di musica lirica; al centro della piazza è collocato il mausoleo di Lenin, monumento funerario che accoglie le spoglie mortali del capo della Rivoluzione. La visita all’interno del mausoleo, di particolare impatto emotivo, dura poco meno di un minuto, in cui si passa, in un rigoroso silenzio, intorno alla salma mummificata di Lenin ben conservata all’interno di una teca. Di fronte al mausoleo si trovano i magazzini Gum, un capolavoro della fine del 19° secolo che merita sicuramente una visita, sia per fare shopping che per ammirarne l’architettura e le composizioni floreali presenti al suo interno. Il tour del Cremlino, dove ha sede il Governo dello Stato e che è rigorosamente circondato da alte mura, è stato altrettanto interessante per la bellezza di chiese e palazzi e non solo.
Vale davvero la pena di visitare Mosca anche di sera: la vista della Basilica di San Basilio illuminata credo sia assolutamente imperdibile. Di particolare interesse anche la metropolitana, con alcune fermate che sono delle vere e proprie opere d’arte. Infine, il Parco della Vittoria, da cui, oltre a godere di un panorama mozzafiato, sono schierate decine di fontane di colore rosso, che rappresentano il sangue versato dai soldati in guerra, collocate di fronte al monumento alla Vittoria, un enorme obelisco alto 141.8 metri, i cui singoli centimetri corrispondono ad ogni giorno della seconda guerra mondiale combattuto dai soldati sovietici.
Il tour ha previsto, poi, una giornata in libertà. Purtroppo il tempo era veramente limitato, io ho optato per una visita alla zona del Museo dei Cosmonauti, alla cui base è situato lo spettacolare Monumento ai conquistatori dello spazio e in prossimità della quale si trova anche il monumento “L’operaio e la kolchoziana”, una statua di circa 25 metri che raffigura una contadina e un operaio, che reggono, rispettivamente, una falce e un martello. Nel pomeriggio è stato immancabile un giro in Via Arbat, la via commerciale per definizione e percorsa da turisti di tutto il mondo.
Lasciando Mosca, e dopo il brindisi con il Capitano alla cena in suo onore, la nave ha seguito la rotta per Uglich, tristemente nota per l’assassinio del piccolo principe Dimitri, figlio di Ivan il Terribile, ma che ho scoperto essere anche un piccolo gioiello del Volga. La rotta ha poi seguito la via di Yaroslavl, antica città russa fondata nel 1010, dove abbiamo visitato la cattedrale del profeta Sant’Elia, il Cremlino e, nel tempo libero, consiglio un giro al mercato coperto, dove ci si perde tra le prelibatezze locali.
Il giorno seguente siamo approdati a Goritzy, dove, dopo un’interessante visita al Monastero di San Cirillo del Lago Bianco, abbiamo avuto la possibilità di fare un giro in questo piccolo paese dove davvero si respira la reale vita di un villaggio russo (e dove, peraltro, abbiamo comprato vodka in un negozietto locale a prezzi davvero stracciati!).
L’arrivo della nave, il giorno seguente, al porticciolo della piccola isola di Kizhi, considerata dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”, è avvenuto lentamente, permettendoci di pregustare questo gioiello dell’architettura in legno già nell’ultima mezz’ora di viaggio. La visita del museo all’aperto ci ha fatto scoprire, infatti, che davvero tutto è di legno su quest’isola, incluse le cupole delle chiese che venivano realizzate con una particolare tecnica di intaglio. Per di più tutte le strutture sono state create ad incastro, senza l’utilizzo di alcun chiodo! Per visitare l’isola è possibile fare un giro in carrozza o in bicicletta, ma attenzione, è severamente proibito fumare (salvo in appositi spazi)!
L’ultimo giorno di navigazione ci ha portati a Mandrogy, un villaggio un po’ troppo turistico ma con veri artigiani locali all’opera nei negozi tipici e abbiamo gustato, in compagnia di amici, oltre a degli ottimi spiedini russi, un generoso giro di assaggi al museo della vodka.
All’alba del giorno seguente, siamo arrivati a San Pietroburgo, dove il fasto imperiale si esprime alla massima potenza. Anche in questa città abbiamo effettuato l’iniziale giro panoramico in pullman dei luoghi di maggiore interesse, tra cui: la prospettiva Nevskij, la via principale della città, la Piazza del Palazzo d’Inverno, al cui interno c’è l’Hermitage, la stupenda chiesa del Salvatore sul Sangue Versato (ricoperta di oltre 7000 metri quadri di mosaico), la visita della Fortezza dei S.s. Pietro e Paolo, il monumento più antico della città, all’interno della cui cattedrale sono custodite le tombe degli zar, da Pietro il Grande a Nicola II e la sua famiglia, uccisi durante la rivoluzione e la Basilica di S.Isacco. La sera abbiamo assistito ad un vero e proprio spettacolo a cielo aperto: l’apertura di alcuni ponti di San Pietroburgo che tutte le notti, dall’1.30 alle 5 circa rimangono aperti per permettere il passaggio delle navi in città.
Il giorno seguente abbiamo visitato l’Hermitage, davvero notevole, non solo per le collezioni che contiene, ma anche per lo sfarzo delle sue ampie sale. Altrettanto sfarzosa è la residenza estiva di Caterina II a Pushkin, al cui interno si trova la Camera d’Ambra, le cui pareti sono rivestite da pannelli decorati con un minuzioso collage di sei tonnellate d’Ambra oltre a foglie d’oro e specchi che risplendono, tra differenti gradazioni di colori.
Infine, nel tempo libero, sono riuscita a visitare, anche se molto velocemente, la residenza estiva degli zar di Peterhof, dove primeggia la grande fontana, che con i suoi getti crea dei giochi di acqua e di luce splendidi, sullo sfondo del Mar Baltico.
Quest’articolo è solo un assaggio di quello che ho visto e di quello che in, in un paese così immenso, si possa visitare. Posso però dirvi in dettaglio ciò che più mi ha emozionato in questo viaggio e che porterò sempre con me: le note di un giovane pianista che echeggiavano sulla nave in corsa lungo il Volga; le intense chiacchierate e risate con i miei nuovi e piacevoli amici, tra una birra e un giro di vodka; le vibrazioni del coro di noi Italiani, che, alla serata finale, abbiamo cantato “Quel Mazzolin di Fiori” tenendo alto l’onore del nostro Paese; la tristezza dei sorrisi spenti della gente comune, che ho capito derivare da una profonda sofferenza storicamente provata; la vivacità dei colori delle chiese e le loro cupole dai tagli curvi e perfetti; il mistero di un villaggio sommerso, da cui spunta dal fiume solo la cima della sua cattedrale; i tramonti mozzafiato sul lago Ladoga, in mezzo ad una natura incontaminata ed, infine, la maestosità di “Mamma Volga”, una statua collocata tra Yaroslavl e Goritzy, che accoglie le navi nelle sue ampie acque.